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venerdì 9 giugno 2017

Kiss: un gioco astratto Eg degli anni '80

Ciao! Oggi vi parlerò del gioco Kiss della Eg, edito negli anni ottanta e adatto per da 8 anni in su.


Si tratta di un gioco astratto non particolarmente originale, negli anni ottanta, infatti, forse anche per via della pubblicazione del videogioco Tetris ci sono vari giochi che si basano sull'incastro di pezzi su una plancia senza nessuna ambientazione. In particolare questo mi ricorda Vagabondo anche se ha alcune regole un po' differenti.
Mi fa ridere che abbiano voluto contestualizzare comunque il gioco chiamandolo Kiss e il sottotitolo "il gioco degli incontri ravvicinati", infatti i baci non c'entrano niente il nome fa riferimento solo al contatto tra i pezzi di differente colore .

Se ne volete vedere la video recensione ve la linko qui.



Contenuto della confezione


Aprendo la confezione si può vedere che la maggior parte dello spazio è occupata da un rialzo di cartone dove sono scritte le regole, così sicuramente non rischierete di perderle. Oltre a queste troverete una plancia in plastica forata 9x9 realizzata con una plastica non tanto spessa e una sorta di tetrimini double face. Da un lato sono rossi e dall'altro blu, questi sono realizzati di una plastica più spessa e hanno anche delle protuberanze che consentono loro di incastrarsi sulla plancia verde.

Preparativi

Prima di giocare a Kiss bisogna dividere i pezzi equamente tra i due giocatori. Non potete semplicemente dividere i pezzi rossi da quelli blu perché tutti sono sia rossi che blu, quindi dovrete fare affidamento sulle forme. Ogni giocatore dovrà avere un pezzo di ogni forma, questo è un aspetto un po' tedioso del gioco avrebbero potuto fare dei segni sulla plastica, ad esempio una A e una B, così che osservando questo marchio la divisione sarebbe stata più veloce. 



Come si gioca

Al proprio turno ogni giocatore deve piazzare una propria forma sulla plancia dal lato del proprio colore, stabilito prima di iniziare una partita. I pezzi possono essere posti dovunque sul tabellone senza vincoli, l'importante è allineare i pirolini con i fori, ciò vi permette di comprendere che non possono essere messi in diagonale ma bisognerà comunque rispettare la loro struttura geometrica. Il gioco si chiama Kiss proprio perché quando viene posto un nuovo pezzo sulla scacchiera se esso tocca uno o più pezzi dell'altro colore essi verranno girati e assumeranno il suo stesso colore, un po'come succede in Othello.
Il fine del gioco è quello di fare il punteggio più alto con i pezzi che mostrano il vostro colore, infatti ogni pezzo ha stampato un punteggio pari al numero di quadratini che hanno. Ciò vi fa intuire che conquistando pezzi che occupano una maggiore area di spazio vi permetteranno di ottenere più punti.


Quando non si possono più piazzare i pezzi la partita finisce e si contano i punti. Ogni giocatore avrà fatto tanti punti positivi quanti sono i pezzi del proprio colore posti sulla plancia  e tanti negativi quanti saranno quelli rimasti nella propria riserva.


Alcune riflessioni strategiche

Durante le poche partite che ho fatto a Kiss ho capito alcuni aspetti strategici del gioco che voglio condividere con voi: 
  • È importante cercare di sistemare prima i pezzi ingombranti perché sono quelli che valgono di più e se lasciati per le ultime mosse potrebbe succedere che non abbiate più spazio nella plancia.  
  • Se vedete che l'avversario tende a tenersi i pezzi più grandi cercate di mettere i vostri pezzi in modo tale da occupare grandi spazi, letteralmente mettendovi in mezzo.
  • Cercate di fare delle "isole" di pezzi del vostro stesso colore, magari ponendovi vicino al bordo e circondare un pezzo grande con pezzi più piccoli, in tal modo sarà difficile per l'avversario appropriarsi delle componenti che valgono di più.

Impressioni

Non conosco l'autore di Kiss ma ho come l'impressione che questo gioco sia una sorta di mix & match di regole di altri giochi. Ciò lo porta a prendere solo il brutto dai giochi che ha copiato, sembra quasi di giocare da soli perché effettivamente ognuno potrebbe rimanere nel proprio angolino a sistemare pezzi senza interagire con l'altro se non nelle fasi finali del gioco. Oltre a ciò ruotare pezzi ad ogni turno è un po' antipatico e noioso, le partite durano troppo poco e si è chiamati a un nuovo set-up macchinoso se si desidera fare una nuova partita.

Se avete mai giocato a Kiss fatemelo sapere in un commento mi piacerebbe conosce il vostro parere:)
Alla prossima!

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