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martedì 27 ottobre 2015

Mastermind - 1972 - Invicta: un gioco asimmetrico per ragionare

Ciao!
Mastermind è un gioco dell' Invicta del 1972 data in cui presumo sia uscito perché la confezione dice "gioco dell'anno" e non credo che premiano i giochi anni dopo che siano usciti. È adatto per due giocatori ma non vi so dire l'età. Nel mio caso è un gioco di famiglia, fa parte del mio DNA, ho iniziato a giocarci da quando ero veramente piccola perché mia mamma ne aveva comprato una versione da viaggio marrone come quella grande ma si trattava di una scatolina che si apriva e, nella parte inferiore, erano contenuti tutti i chiodini da utilizzare nel gioco.



Se volete vedere la video recensione del gioco potete cliccare qui.



Io ne ho un' altra versione, una riedizione del 1994 sempre dell' Invicta da viaggio.


Come si gioca

Se non conoscete il gioco si tratta di un rompicapo. La plancia presenta vari buchetti organizzati in linee da 4, affiancati da altri 4 buchetti organizzati in quadrati. Mi pare che ci siano 10 blocchi di buchi disposti come appena descritto. In più, a seconda del modello ci saranno o su un lato della plancia o sullo stesso piano ma nascosti da un cuneo, altri 4 buchetti.

In tali forellini devono essere messi dei pirolini colorati, in particolare avrete a disposizione 6 colori che possono variare a seconda della versione del gioco che avete.
Ad ogni turno uno dei due giocatori imposterà una combinazione di 4 colori che inserirà nella parte nascosta del gioco e l'altro ha a disposizione vari tentativi per tentare di indovinare la combinazione.
Potete mettere anche dei colori ripetuti ma, nelle prime partite, vi consiglio di mettete tutti colori diversi perché è abbastanza difficile indovinare. Leggendo le istruzioni della versione del 1972 ho visto che potete usare un "settimo colore" quando siete diventati bravi e questo fantomatico colore aggiuntivo è lo spazio vuoto.

Il giocatore che ha impostato la combinazione da indovinare, a ogni turno deve fornire delle direttive a chi sta indovinando mettendo dei pirolini bianchi o neri, a seconda della versione del gioco:

  • neri quando il concorrente ha indovinato un colore e una posizione;
  • bianchi, invece, se ha indovinato solo il colore e non la posizione.
Questi pirolini verranno messi nei buchetti raggruppati a quadrato ad ogni turno. Se non si indovina né il colore né la posizione si lascia uno spazio vuoto. Starà poi al giocatore che sta tentando di dare la soluzione a capire a quale pirolino in particolare si riferiscono i suggerimenti.

Vince chi impiega meno mosse ad indovinare la combinazione dell' avversario.

Ci sono tantissime versioni di questo gioco in cui cambia essenzialmente la grafica ma non il gioco infatti, quella del 1994 ha una plancia più tondeggiante e dei pirolini con colori più accesi.
Ho visto che anche ora nei negozi si vende una versione che ha una grafica ulteriormente rimodernata.

Un po'di storia

Mastermind fu inventato da Mordecai o Marco Meikowitz il quale lo pensò come sussidio didattico, nascondeva varie biglie nella sua mano e voleva che il piccolo ne indovinasse il colore dopo aver ricevuto degli indizi. Quando decise di produrlo ottenne molteplici rifiuti lo presentò alla fiera di Norimberga nel 1970 dove la Invicta decise di produrlo. Pare che questa fosse un'industria che producesse oggetti in plastica con vecchi macchinari e i personaggi che si trovano sulla copertina fossero due dipendenti della fabbrica.

Prima di arrivare al nome definitivo ne cambiò tanti: le plus malin, super hirn e codice segreto.
Molti maligni dicono che il suo inventore ha semplicemente speculato su un'idea che girava, infatti molti ragazzini giocavano a un gioco simile chiamato numerino o numerello che si faceva con carta e penna in cui occorreva indovinare una sequenza di 4 numeri scelti tra 1 e 6 o combinazioni di 5 numeri presi tra 1 e 9, per i più bravi.

Fattostà che il gioco ebbe molto successo e se ne fecero anche altre varianti come:
  • gioco a 4
  • variante elettronica che riprende i numeri.
Se conoscete qualche altra curiosità su Mastermind scrivetela in un commento.


Alla prossima :)

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lunedì 19 ottobre 2015

Perfection -1991- MB: se soffrite di ansia non giocateci

Il gioco Perfection, prodotto dalla MB nella versione da viaggio nel 1991, è adatto a 1 o più giocatori da 6 anni in su.
Questo gioco mi è arrivato in uno dei miei soliti viaggi estivi per andare a trovare la zia di mia mamma che si trova in provincia di Padova. Ogni anno in viaggio, appunto, mi toccava un gioco da viaggio per intrattenermi appunto durante le tante ore in macchina. Perfection non l'ho amato perché non riuscivo a farlo, mi metteva l'ansia (già allora) e non lo trovavo affatto divertente, quindi la maggior parte delle volte, ci giocavo semplicemente incastrandoci le forme senza far partire il tempo.


Se volete vedere la video recensione ve la lascio qui.



Informandomi (poco) sulla rete ho visto che questa è appunto la versione portatile di un gioco più grande, sinceramente io preferisco quello piccolo anche perché la riduzione di grandezza delle forme non inficia per niente sulla qualità di gioco anche per mani molto grandi.

Dalla foto non si vede ma la plancia di gioco che troverete nella confezione ha un cassettino laterale dove sono contenute tutte le formine gialle dotate di un piccolo piolo per poterle afferrare. Non le ho tirate fuori perché è un rompicapo anche rimetterle nel cassettino, dovete incastrarle molto bene altrimenti il cassetto non si chiude e nel contempo dovete essere delicati per impedire che si rompano.

Come si gioca

Per iniziare a giocare dovete premere la parte blu del gioco e caricare il tempo quando l'interruttore è posizionato su spento (la pallina rossa). Quando siete pronti, io vi invito a essere scattanti e posizionarvi ordinatamente tutte le formine ad un lato della plancia, fate partire il tempo.


Dovete posizionare tutte le formine nei rispettivi buchetti prima che il tempo scada altrimenti la parte blu della plancia salta e vi butta fuori tutti i pezzi. Questo meccanismo, nel mio, non funziona più e non sono riuscita ad aprire il gioco senza rischiare di romperlo per questo motivo me lo tengo così. Mi ricordo, però, che anche quando funzionava non è che i pezzi venivano lanciati dappertutto, alcuni nemmeno uscivano dai rispettivi vani.

Se riuscite nell'intento di sistemare tutte le formine al loro posto, prima che il tempo scada (avete a disposizione 27 secondi anche se la scala riportata sul gioco è da 10) fermatelo, utilizzando l'apposito interruttore e passate il gioco al vostro avversario che dovrà battere il vostro tempo; in alternativa, potete giocare anche da soli cercando di battere il vostro record. Io l'ultima volta che c'ho giocato ho stoppato il tempo a 5 e credo che sia il mio massimo.

Se voi avete il gioco e avete fatto un super record o avete inventato qualche nuovo modo di giocarci o anche, avete opinioni divergenti dalle mie, e questo è il vostro gioco preferito fatemi conoscere i vostri pensieri!

Alla prossima:)!

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giovedì 15 ottobre 2015

Polly pocket -1989/1997: la mia collezione trovata nella spazzatura

Ciao!
Oggi vi parlerò di Polly Pocket, non di quella che si trova oggi nei negozi bensì delle uniche e originali bamboline uscite in Italia alla fine anni ottanta/inizio novanta che erano non più alte di 1 cm e mezzo.

Se volete vedere l video in cui vi mostro questi set potete cliccare qui.


Dovete sapere che quando frequentavo l'asilo le Polly Pocket spopolavano, erano un giocattolo indispensabile da avere, ogni bambina non si separava mai dalle proprie scatoline colorate dimora delle proprie bamboline.
Si portavano a scuola per giocare con le amiche e si nascondevano prontamente nella tasca del grembiule, si portavano nella borsetta quando si usciva di casa, per giocare durante i lunghi viaggi in macchina, si portava al parco o dalla nonna, insomma si poteva giocare ovunque.
Le dimensioni contenute impedivano ai grandi di giocare per la difficoltà di afferrare Polly e le sue amiche ma nel contempo i piccoli personaggi ed accessori, proprio a causa della loro statura minuta si perdevano facilmente venendo disseminati ovunque, è stano che non si trovino immense piantagioni di Polly Pocket. 

Polly era una bambolina bionda con diverse acconciature e vestiti, divisa in due parti, infatti aveva un buco proprio a livello della pancia per permetterle di piegarsi a metà. Le bamboline che sono state usate di sicuro non hanno più la faccia, infatti i tratti somatici erano stampati di marrone e con un mese di gioco sparivano, è anche facile trovare alcune Polly menomate dalle braccine che erano davvero sottili. Inoltre non è raro trovare alcuni esemplari che hanno il gancio, che le permetteva di piegarsi a metà, allentato, quindi quando alloggiate negli appositi cerchietti per farle stare in piedi le vedrete allegramente piegarsi a metà davanti o indietro.

Negli anni novanta se non avevi un cofanetto di Polly Pocket con cui giocare non eri nessuno e io purtroppo non avevo nessun Polly Pocket perché costava tantissimo, mi sono dovuta accontentare di copie: una conchiglia rosa con delle sirene in miniatura e le tristissime casette a forma di valigetta con gli omini monocolore che uscivano dalle patatine San Carlo.


Casa di bambola San Carlo


Per questo motivo quando andavo a casa delle mie amiche mi venivano gli occhi a cuoricino perché loro, non avevano solo le scatoline ma anche i mondi tutti in miniatura che si aprivano.

Negli anni però con le unghie e con i denti sono riuscita a conquistare qualche esemplare di Polly Pocket anche grazie al giornale Poochie che faceva uscire dei bellissimi omaggi e alle figlie delle amiche di mia mamma che mi hanno riciclato qualcosa.
I miei possedimenti però si limitavano ai gioielli; sì perché c'erano anche i gioielli che erano del tutto inutili  in quanto non ci potevi giocare, anche se io passavo pomeriggi a giocare con il mio anello con Polly seduta alla scrivania, le facevo fare storie infinite come se quella triste scrivania arancione e blu fosse una vera casetta. Avevo anche l'anello con la macchina e la tanto ambita Polly sposa che se te la mettevi al dito sembrava di avere una torta ad 8 piani.
Avevo pure, ora che ricordo, una collana in cui c'era una sorta di bara trasparente dove potevi adagiare una bambolina (l'ho ritrovata e vi ho messo una foto qui sotto).


Più in là comprai anche il braccialetto, questo mi piaceva davvero tanto ma volevo sempre staccare i pupazzetti per giocarci e non accettavo il fatto che non si piegassero.

Braccialetto 1992 - Anello carrozzino 1990 -Anello sposa e anello macchina 1989 - Anello elefante 1991-Anello con scrivania 1989.

Un anno fa però, ho avuto la mia rivincita, no non sono una barbona, ma andando in macchina con Po ho visto vicino ad un cassonetto della spazzatura qualcosa di familiare, ho subito urlato: "Polly Polly Polly! Ti devi fermare!" Infatti, ci siamo fermati e ho trovato tutti i cofanetti che vedrete nelle foto di questa pagina, è stato un giorno felice, sono passata dal non possedere nessun mondo di Polly Pocket ad avere una collezione fantastica.
Con mia grande tristezza, però  mi sono resa conto che non so più come giocarci e come inventare le storie, però in quei cofanetti c'è tutta la mia infanzia quindi anche se sono malandati li custodisco come un tesoro.



Conchiglia color corallo 1989

Diamante lilla con tv che cambia i programmi tramite un bottone, frigo, portone e divano letto che si aprono e orologio che gira 1994


Villa/sartoria con luci che si accendono alternativamente, base che gira davanti allo specchio 1994


Stella lilla con su e giù ed altalena mobili, lontra azzurra e brillantini 1992


Stella verde con cancello che si apre, torretta che gira e brillantini 1992


Conchiglia verde con gioco della palla a volo  1989



Asilo nido con cancello che si apre ed altalena che dondola 1994


Fiore con cancello che si apre, tavolo che si allarga e base davanti allo specchio che gira 1997

Quadrato fucsia 1989

Voglio aggiungere una postilla a questo post, senza farne uno nuovo. 
Da due settimane ho scoperto che in una città vicino alla mia città i venerdì fanno un mercatino in cui i bambini vendono i loro giocattoli e ho detto: "ci devo andare". E infatti ho trovato qualcosina, non credo che fosse propriamente proprietà dei bambini ma più delle mamme o di cugini più grandi perché loro erano davvero piccoli. Quindi mi sono ingollata questo mondo di Polly Pocket, lo so che è incompleto e senza Polly non vale gran che ma mi piaceva:)

Si tratta della chiesa del 1990, aveva una Polly sposa, il marito e due testimoni. È moto carino perché ha diverse luci che si accendono con l'interruttore sopra alla torre, queste si trovano nel rosone, nell'orologio e anche in due candele sull'altare.



Ci sono dei particolari che mi fanno sorridere come: il prete stampato sulla parete, il bagno al piano di sopra vicino a un altare e una sala da ballo nella torre della chiesa. Si sa ogni mondo di Polly doveva permettere ai personaggi di mangiare, dormire e andare al bagno così le bambine potevano mimare la vita reale, quindi anche la chiesa doveva avere tutto ciò!

domenica 4 ottobre 2015

Il commissario" 1988 Raversburger: collaborativo per grandi e piccini

Ciao! Oggi vi racconto il gioco Ravensburger chiamato Il commissario sottotitolato "colti sul fatto: la banda dei ladri è catturata!" Sulla mia scatola è scritto che è stato pubblicato nel 1988 ed è adatto a 2-6 giocatori da 6 a 99 anni.


Allora, a me è sembrato, a prima vista, un gioco molto banale, ho provato a giocarci in 2, e la mia prima impressione si è concretizzata; già giocando in 6 le cose si fanno più interessanti ma le partite sono molto brevi anche se ti fai prendere e giochi a ripetizione, dopo un po' ti annoi.

Apro una "breve" parentesi, ho comprato questo gioco quest'estate durante le mie vacanze, come sapete, sono una fanatica di parchi di divertimento, ma quest'anno scarseggiando le finanze, ho pensato bene di tornare a Mirabilandia, che mi ha deluso parecchio, ma ho intrapreso un' altra attività interessante: girare per i mercatini di altre regioni, in particolare quelli dell' Emilia Romagna.
Ne ho trovati molti, ma quello dove ho acquistato questo gioco mi è rimasto nel cuore, si chiama "Mercatino dell' usato-L'altra occasione" e si trova a Forlì, è ordinato e ha oggetti di qualità a prezzi buoni. 
La gestrice (si dice così?) è stata molto gentile e vedendo che io ero indecisa nell'acquisto, sia per una scritta calcistica nella parte interna della scatola, sia perché il gioco non aveva le spiegazioni. Ha fatto una velocissima ricerca in rete e mi ha stampato il regolamento, per la scritta non ha potuto fare niente ma ci ho pensato io coprendola con un cartoncino di quasi lo stesso colore del fondo.

Il suddetto regolamento è in inglese quindi è molto probabile che io abbia travisato qualche punto, ma credo che in linea di massima ciò che mi appresto a dire è esatto.
Dovete aspettare ancora qualche riga per conoscere come giocare; il titolo originale del gioco è
"Inspector Higgins" e il sottotitolo è (forse) "saprà catturare i ladri evasi?".

Cercando su internet ho visto che st'ispettor Higgins è un famoso ispettore di gialli, peccato che qui in Italia non sia così famoso, o almeno io non lo conosco. Il titolo tradotto come "il commissario" non mi piace perché per rendere l'idea originale si saprebbe potuto utilizzare il nome di un noto ispettore della TV italiana: l'ispettore Colombo, l'ispettore Derrick o l'ispettore Tibbs che mia mamma cita sempre ma io non so che faccia abbia, non mi spingo al commissario Montalbano o all'ispettore Coliandro visto che si tratta di un gioco degli anni ottanta.Se non avete voglia di leggere questa recensione potete trovare anche la video recensione a questo link: videorecensione il commissario.



Contenuto della confezione

Nella scatola se siete fortunati (non come me) troverete:




Come si gioca

Il gioco è semplicissimo: mischiate le casette perché sotto ad una di essa c'è disegnato un tesoro e, senza guardare, ponetele sugli appositi rettangoli disegnati sul tabellone di gioco. Sistemate il commissario davanti alla prigione e i ladri davanti al loro covo.

A seconda del numero di giocatori si devono usare diversi dadi:
  • 2 giocatori: i ladri usano il dado blu e l'ispettore usa quello verde;
  • 3 giocatori: sia l'ispettore che i ladri usano il dado blu;
  • 4 giocatori: i ladri usano il dado verde e l'ispettore usa quello rosso;
  • 5-6 giocatori: i ladri usano il dado verde e l'ispettore usa sia il dado blu che quello rosso, in questo caso può decidere se fare il punteggio di entrambi i dadi o solo di uno.

Come potete capire, l'utilizzo complesso dei dadi, serve ad equilibrare le sorti dei ladri, che sono usciti dalla prigione e devono ritrovare il loro bottino nascosto sotto una casa e quindi tornare al covo e, del'ispettore, che ha il compito di catturare i malfattori.

I giocatori che scelgono di fare i ladri, anche se sono in numero inferiore rispetto alle perdine, devono usarle tutte e possono muovere qualsiasi pedina al proprio turno. Nella prima fase del gioco, tirando il dado e avanzando sui puntini neri del tabellone, devono raggiungere le varie case con un numero esatto di mosse e vedere se nascondono il tesoro. Quando questo viene trovato il ladro che l'ha scovato deve riuscire a tornare sano e salvo al covo, in questo caso i ladri saranno i vincitori.


Il giocatore che fa l'ispettore invece deve cercare di catturare i ladri finendo sulla loro casella con un numero esatto del dado. In questo caso il ladro catturato verrà tolto definitivamente dal gioco. L'ispettore vince o se cattura tutti i ladri o se riesce a catturare il ladro che ha trovato il bottino.


Una particolarità del gioco è che le pedine possono essere utilizzate per bloccare le strade perché non si può superare, cioè scavalcare, una pedina al proprio turno, quindi se ci si trova la strada sbarrata da una pedina bisogna necessariamente prendere un percorso alternativo.

Se qualcuno ha "il commissario" nella propria collezione, vorrei sapere il suo parere, perché a me mi ha lasciata un po' interdetta, non capisco se è super banale o se ha qualche strategia che lo rende geniale ma che io ancora non ho colto.
Alla prossima:)