venerdì 6 novembre 2015

Ora di punta o Rush hour thinkfun: un solitario per bambini

Ciao! Oggi vi parlo di un solitario per bambini chiamato "ora di punta" o Rush hour edito dalla Think fun, la prima versione è del 1996 e si tratta un gioco da 8 anni in su.


Io l'ho acquistato in un super mega market cinese che ha rilevato dei giochi, fondi di magazzino, da qualche negozio andato in fallimento e tali confezioni non avevano nemmeno il prezzo, bisognava concordarlo alla cassa con l'addetto; manco a dirvelo i prezzi erano una barzelletta, per questo, come sempre, mi sono  pentita di non aver preso altro. Comunque questo gioco è ancora in commercio sempre prodotto dalla Quercetti, cambia solo la grafica sulla scatola.

Si tratta di un gioco molto carino non adatto solo ai bambini, anzi credo che sia più adatto ai grandi, è strano trovare un gioco reale (non un videogioco o un app per cellulare o tablet) che ci permette di giocare da soli, infatti mi sono chiesta se non ne esistesse una versione sottoforma di app.
Se volete vedere la videorecensione vi lascio qui il link.




Contenuto della confezione

Nella scatola troverete una piccola plancia di gioco dotata di un coperchio trasparente per evitare che i numerosi veicoli contenuti in essa vengano persi se si vuole portare in giro il gioco.


Ci sono diversi veicoli, sia macchine, che camion ognuno di un colore diverso incastrati nella plancia, quindi, la prima cosa da fare è liberare il piano di gioco e aprire il cassettino dove sono presenti le carte che riportano vari rompicapo divisi a seconda della difficoltà in:

  • beginner,
  •  intermediate,
  •  advanced,
  •  expert. 
Se vedete il video non fate come me, per tirare fuori le carte infatti sulla base del cassettino troverete un buco circolare che vi aiuta a prendere il mazzo di carte.


Come giocare

Quando avrete scelto la carta che volete risolvere ponetela nell'apposita fessura che la farà rimanere dritta e ricreate con i veicoli la stessa disposizione che trovate sulla carta. A questo punto, facendo scorrere le varie macchinine su apposite scanalature dovete fare uscire dal parcheggio la vostra macchina che è quella rossa. Infatti il piano di gioco rappresenta un parcheggio con una singola apertura che dovete raggiungere per essere finalmente liberi dal traffico.




Vi consiglio di contare le mosse che fate perché, come in tutti i giochi di abilità, esiste un minimo di mosse che occorre per risolvere ogni rompicapo, queste informazioni le potete trovare sul retro della carta. Anche se siete in difficoltà, girando la carta, vi verranno fornite tutte le mosse per completare il rompicapo; io vi consiglio di non guardare le soluzioni altrimenti il gioco non avrebbe senso.

Spero che questa mia recensione vi sia piaciuta!

Alla prossima:)

NB: tutti i link presenti nella pagina che riportano ad Amazon sono link affiliati questo vuol dire che se effettuerete un acquisto seguendo un link a voi non cambierà niente ma a noi arriverà una piccolissima percentuale che ci consentirà di portare avanti questo blog acquistano nuovi giochi. Grazie ❤️

lunedì 2 novembre 2015

Indovina chi? Come ci giochiamo noi!

Ciao! Oggi vi parlo di indovina chi? la mia versione è della MB edita negli anni '90, oggi come molti giochi è della Hasbro!
Lo so, si tratta di un gioco super banale che conoscono tutti, si trova ancora oggi nei negozi invariato, con solo una plancia più comoda e dei disegni che hanno perso tutto il loro antico fascino, e vi dirò di più oltre alle mille copie tarocche esistono anche mille versioni alternative con personaggi tematici come ad esempio i protagonisti di Plane.

Potete trovare la videorecensione a questo gioco qui.



Giocando di recente a "indovina chi?", mi sono accorta che è fin troppo semplice scoprire il personaggio dell' avversario facendo le solite domande:
  • è donna?
  • ha la maglia rossa?
  • è calvo?
  • ha i baffi?
  • ha il cappello?
e via dicendo, per questo motivo se siete ormai cresciuti e e non volete vendere questo gioco che ha accompagnato moltissimi pomeriggi della vostra tenera infanzia, a me è venuto in mente un modo per ridargli brio, ma vi avverto è un idea abbastanza strana e vi indurrà a mettervi in gioco.

Per chi non conoscesse  "Indovina chi?" (dove avete vissuto fino ad ora?) oramai chiamato da tutti "Indovina chi!" come se fosse una mera affermazione, vi spiegherò brevemente le regole fondamentali.

Come si gioca

Si tratta di un gioco composto da due plance, nelle prime edizioni erano una di colore blu e una di colore rosso, nelle quali sono incastrati, anzi dovete incastrare voi delle tessere mobili bianche nelle quali deve essere infilato il cartoncino di uno dei 20 personaggi di cui è visibile solo la faccia, la quale risulta essere molto caratterizzata con baffi, barbe, cappelli, occhi di diverso colore, nasi grandi o piccoli, occhiali, bocche sorridenti o tristi, e così via.


Oltre a queste due plance c'è anche un mazzo di carte costituito da 20 carte su ognuna delle quali è raffigurato un personaggio. Al proprio turno, ciascun giocatore pescava una carta e la mette nell'apposito vano della propria plancia in modo da non mostrarlo all'avversario. a turno, quindi, i giocatori si interrogano a vicenda per cercare di indovinare il personaggio dell' altro. Dopo ogni domanda si devono abbassare tutti quei personaggi che non hanno le caratteristiche richieste ad esempio, se si ottiene una risposta affermativa alla domanda: "porta il cappello?" Si abbasseranno tutte le tesserine di personaggi senza cappello. 

Si va aventi così fino a quando ad un giocatore non rimane un solo personaggio, quindi si accusa l'avversario di avere proprio quella carta dicendone il suo nome che si trova stampato sulla sua maglia.

Le carte si rimischiano e si fa una nuova partita, ora, però mi stanno venendo dei dubbi e non posso scioglierli visto che nel mio gioco non sono presenti le istruzioni perché mia mamma ha buttato la scatola, in quanto si tratta di un gioco da viaggio e può essere riposto semplicemente riposto accoppiando le due plance e incastrando le carte in appositi spazi.

Le istruzioni sono fondamentali per tutti i giochi, soprattutto per i più semplici perché molte volte si prendono sottogamba alcune regole come ad esempio: "l'accusa del personaggio avversario può avvenire nello stesso turno o nel turno successivo?" "le domande che si pongono devono avere come risposta solo il si o in no?"
Non credo che cambi niente rispetto alla riuscita del gioco, con regole un po' diverse, ma a volte è interessante conoscere cosa hanno pensato gli ideatori, e sapere come ci si aspettava che la partita sarebbe stata condotta, a tal proposito si può valutare se i cambiamenti personali al regolamento  hanno arricchito o tolto qualcosa alle regole generali.

Io, con questo blog molto alla buona, vorrei fornire alcune informazioni riguardo ai regolamenti originali per chi si ritrova dei giochi, a volte molto complessi, senza regole e vorrei anche conoscere, per chi voglia rendermi partecipe, i propri cambiamenti ai regolamenti e le opinioni sui giochi che recensisco.

Per tornare a bomba, mentre scrivevo, mi è tornato in mente un mio ricordo d'infanzia legato ad "Indovina chi?".
 Durante una vacanza in montagna, incontrai un bambino molto scocciato che mi invitò a giocare al suo "indovina chi?", a me piaceva tanto il suo gioco perché, a differenza del mio, era grande e aveva delle tessere che davano una grande soddisfazione nell'abbatterle, a tal proposito mi ricordo anche che erano presenti dei pirolini o delle bandierine che permettevano di segnare le vincite non mi ricordo il numero di round che si dovevano vincere per risultare il trionfatore della partita, però.

Purtroppo quel bambino, come dicevo, era molto scocciato e quando ci trovammo ad un risultato 2 a 1, mi pare, mi regalò le sue vittorie lasciandomi vincere e se ne andò portandosi via il gioco. Credo che anche se pensavo il contrari,o non ero molto forte ad "indovina chi?" e lui si era effettivamente scocciato di giocare a questo gioco data la ripetitività delle domande.

Come rendere più interessante Indovina chi?

E qui arrivo io con la mia idea, con lo stesso gioco si possono fare domande diverse, originali e non banali, così che il gioco durerà di più e non sarà mai uguale. Le difficoltà ci saranno sia nel formulare le domande sia nell'abbattere i personaggi perché alla domanda: "il tuo personaggio è appena uscito dal parrucchiere?" Il vostro avversario potrà rispondere no ma ai suoi occhi i personaggi usciti appena dal parrucchiere magari non saranno gli stessi che pensiamo noi. Si possono anche utilizzare somiglianze con personaggi famosi o caratteristiche psicologiche.

Lo so è una pazza idea ma provate mai dire mai!
Alla prossima!!!

NB: tutti i link presenti nella pagina che riportano ad Amazon sono link affiliati questo vuol dire che se effettuerete un acquisto seguendo un link a voi non cambierà niente ma a noi arriverà una piccolissima percentuale che ci consentirà di portare avanti questo blog acquistano nuovi giochi. Grazie ❤️

martedì 27 ottobre 2015

Master mind: un gioco asimmetrico che insegna a ragionare (1972 - Invicta)

Ciao! Oggi vi parlo di Mastermind un gioco dell'Invicta del 1972, data in cui è diventato anche "gioco dell'anno". È adatto per due giocatori ma non vi so dire l'età. Nel mio caso ho iniziato a giocarci da molto piccola, diciamo che fa parte del mio DNA. Infatti mia mamma ne aveva comprato una versione da viaggio marrone e me lo ha proposto come uno dei primi giochi, un passo molto azzardato.



Il gioco è attualmente prodotto e se ne trovano in commercio differenti versioni, infatti io attualmente posseggo anche un'edizione degli anni '90 con una grafia più per bambini e meno seriosa.


Se non hai ancora master mind e hai intenzione di acquistarlo ti lascio qui di seguito qualche link:

Se vuoi vedere la videorecensione del gioco la trovi qui di seguito.



Ci sono tantissime regole di master mind che si possono trovare facilmente in rete o comunque le potete desumere anche guardando il video o leggendo questo post. In ogni modo vi condivido un regolamento di una versione Hasbro in inglese se qualche punto non vi è chiaro: https://www.manualeduso.it/hasbro/mastermind/manuale

Un po'di storia

Mastermind fu inventato da Mordecai o Marco Meikowitz il quale lo pensò come sussidio didattico. Inizialmente, infatti, egli nascondeva varie biglie nella sua mano e chiedeva a un suo alunno di indovinarne i colori dopo aver ricevuto degli indizi. Quando decise di mettere in produzione Master mind ottenne molteplici rifiuti, infine, nel 1970 lo presentò alla fiera di Norimberga dove la Invicta decise di commercializzarlo. Pare che questa fosse un'industria che producesse oggetti in plastica con vecchi macchinari e i personaggi che si trovano sulla copertina fossero due dipendenti della fabbrica.

Prima di arrivare al nome definitivo ne cambiò tanti: le plus malin, super hirn e codice segreto.
Molti maligni dicono che il suo inventore ha semplicemente speculato su un'idea che girava, infatti molti ragazzini giocavano a un gioco simile chiamato numerino o numerello che si faceva con carta e penna in cui occorreva indovinare una sequenza di 4 numeri scelti tra 1 e 6 o combinazioni di 5 numeri presi tra 1 e 9, per i più bravi.

Fattostà che il gioco ebbe molto successo e se ne fecero anche altre varianti come:
  • Mastermind per 4 persone
  • Variante elettronica che riprende i numeri, proprio come numerino
  • Versione con le lettere

Come si gioca

Mastermind è un gioco asimmetrico in cui un giocatore crea una combinazione e dà all'altro degli indizi e l'altro si scervella per indovinare una combinazione di colori. 


La plancia presenta vari buchetti organizzati in linee da 4, affiancati da altri 4 buchetti organizzati in quadrati. A seconda delle versioni ci possono essere differenti blocchi di buchi. A seconda del modello, inoltre c'è un'altra sequenza di 4 buchetti su un lato della scatolina a un'estremità nascosta da uno schermo.  In tali forellini uno dei giocatori sistemerà la combinazione da indovinare. Nelle prime partite vi consiglio di sfidarvi su una combinazione di tutti colori differenti, andando avanti invece potrete iniziare a inserire colori doppi o tripli e quando diventerete dei pro potrete inserire il 7° colore cioè lo spazio vuoto

A ogni turno il giocatore che deve indovinare proporrà una combinazione di 4 colori che dovrà essere giudicata da chi ha proposto la combinazione da riproporre. Egli non potrà parlare ma  utilizzerà altri pirolini per comunicare. A seconda della versione i colori cambiano in linea generale:
  • Quelli bianchi dicono che c'è un colore presente nella combinazione ma non si trova in quella posizione.
  • Quelli neri o rossi dicono che un pirolino è messo proprio in una posizione corretta.
Gli indizi vengono dati al lato della plancia quindi non si sa a quale pirolino si riferiscono, sarà il giocatore a doverlo intuire proponendo un'altra combinazione o confrontando quelle che ha già fatto. 
Fate sempre un numero pari di partite in modo tale che ogni giocatore possa ricoprire entrambe le posizioni, sia quella di fare la sequenza che quella di indovinarla.

Vince chi impiega meno mosse ad indovinare la combinazione dell' avversario.

Impressioni

Sicuramente Master mind è un classico quindi vi consiglio di provare a giocarci almeno una volta. Se la logica non è il vostro forte andate per gradi, cercate di indovinare dapprima sequenze di soli 3 colori e poi man mano introdurne altri. Sicuramente la valenza didattica del gioco introdotta dal suo inventore c'è quindi penso che potrebbe essere continuata a sfruttare in differenti circostanze. 
E voi avete mai giocato a Master Mind? Fatemelo sapere in un commento. 


Alla prossima :)

NB: tutti i link presenti nella pagina che riportano ad Amazon sono link affiliati questo vuol dire che se effettuerete un acquisto seguendo un link a voi non cambierà niente ma a noi arriverà una piccolissima percentuale che ci consentirà di portare avanti questo blog acquistano nuovi giochi. Grazie ❤️

lunedì 19 ottobre 2015

Perfection: un gioco sconsigliato a chi soffre d'ansia (1991- MB)

Ciao oggi vi parlo di Perfection, prodotto inizialmente dalla MB ma attualmente distribuito da Hasbro. Infatti, nonostante gli anni, lo stesso gioco o un gioco simile viene ancora commercializzato e ciclicamente viene riproposto. Perfection non è  un gioco da tavolo tout court ma più che altro di un passatempo di abilità che può anche essere giocato in solitario. Io posseggo la versione da viaggio che penso non ha niente di meno della versione standard, semplicemente si presenta con dimensioni ridotte.  


Questo gioco mi è arrivato in uno dei miei soliti viaggi durante i quali, appunto, mi toccava un gioco da viaggio per intrattenermi appunto durante le tante ore in macchina. Perfection non l'ho amato perché non riuscivo a farlo, mi metteva l'ansia (già allora) e non lo trovavo affatto divertente, quindi la maggior parte delle volte, ci giocavo semplicemente incastrandoci le forme senza far partire il tempo.

Se volete vedere la video recensione ve la lascio qui, si tratta di uno dei primi video che abbiamo fatto quindi ha una risoluzione e un audio non molto buoni, dovremmo pensare di rigirare il video.


Come si gioca

Perfection è adatto a 1 o più giocatori da 6 anni in su. Per iniziare dovete estrarre tutte le forme da un cassettino laterale, farcele stare ed estrarle è un gioco nel gioco in quanto ci stanno al millimetro. Ogni formina gialla è dotata di un pirolino che permette di afferrarla, ciò agevola nel porle sulla plancia. Prima di iniziare il gioco dovete schiacciare la plancia e caricare l'interruttore facendo attenzione che l'interruttore sia dalla parte rossa. L'unico vantaggio di questo gioco è che non ha bisogno di batterie in quanto è interamente meccanico. Quando siete pronti azionate l'interruttore e inizierete a sentire un ticchettio molto forte. 

Dovete posizionare tutte le formine nei rispettivi buchetti prima che il tempo scada altrimenti la parte blu della plancia salta e vi butta fuori tutti i pezzi. Questo meccanismo, nel mio, non funziona e posso dire che non ha mai funzionato, cioè si è sempre sentito un tic più forte e la parte blu si è alzata di poco ma i pezzi non sono mai volati in giro per la stanza come faceva vedere la confezione. 
Cronometrando il timer ho visto che avrete 27 secondi prima che il tempo scada. Se riuscite a porre tutti i pezzi spegnete l'interruttore. Io l'ultima volta che c'ho giocato ho stoppato il tempo a 5 e credo che sia il mio massimo.

Se giocate in più persone potete sia sfidarvi a battere il tempo degli altri sia a cooperare per evitare che il gioco vinca. Da soli semplicemente cercate di sistemare tutti i pezzi prima che il tempo scada.

Impressioni

Perfection non è il mio gioco ideale, in generale non amo questi giochi di velocità o di abilità, adesso ce ne sono differenti in quanto li trovo un po' noiosi a lungo andare. Però continua a paicermi il design del gioco stesso quindi ho deciso di tenerlo nella mia collezione anche perché è un ricordo della mia infanzia.

Se voi avete il gioco e avete fatto un super record o avete inventato qualche nuovo modo di giocarci o anche, avete opinioni divergenti dalle mie, e questo è il vostro gioco preferito fatemi conoscere i vostri pensieri!

Alla prossima:)!

NB: tutti i link presenti nella pagina che riportano ad Amazon sono link affiliati questo vuol dire che se effettuerete un acquisto seguendo un link a voi non cambierà niente ma a noi arriverà una piccolissima percentuale che ci consentirà di portare avanti questo blog acquistano nuovi giochi. Grazie ❤️

giovedì 15 ottobre 2015

Polly pocket -1989/1997: la mia collezione trovata nella spazzatura

Ciao! Oggi vi parlerò di Polly Pocket, l'antenata di quelle che si trovano oggi nei negozi. Infatti questo gioco pensato per le bambine è nato come un micro-mondo da portare sempre con Sè ma nel tempo le bamboline sono cresciute per poi tornare piccole. 


Dovete sapere che quando frequentavo l'asilo le Polly Pocket spopolavano, erano un giocattolo indispensabile da avere, ogni bambina non si separava mai dalle proprie scatoline colorate dimora delle proprie bamboline.
Si portavano a scuola per giocare con le amiche e si nascondevano prontamente nella tasca del grembiule, si portavano nella borsetta quando si usciva di casa, per giocare durante i lunghi viaggi in macchina, si portava al parco o dalla nonna, insomma si poteva giocare ovunque.

Le dimensioni contenute impedivano ai grandi di giocare per la difficoltà di afferrare Polly e le sue amiche ma nel contempo i piccoli personaggi e accessori, proprio a causa della loro statura minuta, si perdevano facilmente venendo disseminati ovunque.

Se volete vedere un video in cui parlo dei mondi che posseggo potete vedere il video qui di seguito altrimenti continuate a leggere il blog.


Cos'è Polly Pocket

Polly era una bambolina bionda con diverse acconciature e vestiti. I personaggini contenuti nelle micro-case erano divisi in due parti, avevano una grande articolazione al centro del corpo che permetteva di piegarle a metà. Questo incastro, però, spesso si allentava ed era difficile far stare le bamboline in piedi, nonostante venissero incastrate negli appositi pertugi presenti nei vari scenari. Ho notato che questo difetto, così come la facilità con cui si scolorivano le facce dei personaggi è stato risolto nei mondi nuovi. Gli scenari erano tantissimi i più semplici erano i cofanetti di varie forme e colori con la scritta Polly Pocket dorata. Poi anche l'esterno con il tempo divenne più complesso e nacquero quelli con le gemme o con i fiori. Oltre a ciò c'erano gli oggetti apribili come l'orologio oppure la torta. In alternativa c'erano delle casette, i mondi di Polly erano infiniti e pieni di accessori.

Negli anni novanta se non avevi un cofanetto di Polly Pocket con cui giocare non eri nessuno e io purtroppo non avevo nessun Polly Pocket perché costava tantissimo, mi sono dovuta accontentare di copie: una conchiglia rosa con delle sirene in miniatura e le tristissime casette a forma di valigetta con gli omini monocolore che uscivano dalle patatine San Carlo.


Casa di bambola San Carlo


Per questo motivo quando andavo a casa delle mie amiche mi venivano gli occhi a cuoricino perché loro, non avevano solo le scatoline ma anche i mondi tutti in miniatura che si aprivano.

Negli anni, però, anche io sono riuscita a conquistare qualcosa di Polly Pocket questo è stato possibile grazie al giornale Poochie che faceva uscire dei bellissimi omaggi. I miei possedimenti però si limitavano ai gioielli perché Polly Pocket propose anche diverse collezioni di gioielli: io passavo pomeriggi a giocare con il mio anello con Polly seduta alla scrivania, le facevo fare storie infinite come se quella triste scrivania arancione e blu fosse una vera casetta. Avevo anche l'anello con la macchina e la tanto ambita Polly sposa che se te la mettevi al dito sembrava di avere una torta ad 8 piani. Nella mia collezione era presente, inoltre, una collana a cui era ancorata una sorta di bara trasparente dove potevi adagiare una bambolina che volevi.


Più in là comprai anche il braccialetto, questo mi piaceva davvero tanto ma volevo sempre staccare i pupazzetti per giocarci e non accettavo il fatto che non si piegassero.

Braccialetto 1992 - Anello carrozzino 1990 -Anello sposa e anello macchina 1989 - Anello elefante 1991-Anello con scrivania 1989.


I miei ritrovamenti di Polly Pocket

Un anno fa però, ho avuto la mia rivincita, in quanto proprio vicino alla spazzatura ho trovato una scatola piena di cofanetti di Polly. Non erano in buono stato ma nemmeno in uno stato così pessimo. Qui di seguito vi metto i miei ritrovamenti perché sono proprio contenta di averli salvati e ora li custodisco come un tesoro.


Conchiglia color corallo 1989

Diamante lilla con tv che cambia i programmi tramite un bottone, frigo, portone e divano letto che si aprono e orologio che gira 1994


Villa/sartoria con luci che si accendono alternativamente, base che gira davanti allo specchio 1994


Stella lilla con su e giù ed altalena mobili, lontra azzurra e brillantini 1992


Stella verde con cancello che si apre, torretta che gira e brillantini 1992


Conchiglia verde con gioco della palla a volo  1989



Asilo nido con cancello che si apre ed altalena che dondola 1994


Fiore con cancello che si apre, tavolo che si allarga e base davanti allo specchio che gira 1997

Quadrato fucsia 1989

Ulteriori ritrovamenti Polly Pocket

Dopo aver scritto la prima versione di questo post ho trovato altri set in un "mercatino dei bambini" che fanno nella mia città. Sicuramente questi oggetti non erano dei bambini che li vendevano ma piuttosto delle mamme o delle zie.  Ho trovato la chiesa dove celebrare i matrimoni, la pizzeria e una casa di campagna un po' hippy con un personaggino a forma di volpe.



Se anche voi avete dei set di Polly a cui siete particolarmente affezionati raccontatemelo in un commento! 

Alla prossima :)

domenica 4 ottobre 2015

Il commissario" 1988 Raversburger: collaborativo per grandi e piccini

Ciao! Oggi vi racconto il gioco Ravensburger chiamato Il commissario sottotitolato "colti sul fatto: la banda dei ladri è catturata!" Sulla mia scatola è scritto che è stato pubblicato nel 1988 ed è adatto a 2-6 giocatori da 6 a 99 anni.


Ho acquistato questo gioco in trasferta presso un mercatino di Forlì chiamato"Mercatino dell' usato-L'altra occasione" la proprietaria è stata molto gentile infatti, non contenendo il regolamento lo ha trovato su internet e l'ha anche stampato. L'unico "problema" era che il regolamento è in inglese (spero di aver capito tutte le regole in modo corretto).
In originale il gioco si chiama "Inspector Higgins" e il sottotitolo è (forse) "risucirà a catturare i ladri in flagrante?"

Cercando su internet ho visto che questo ispettor Higgins è un famoso ispettore di gialli, peccato che qui in Italia non sia così famoso, o almeno io non lo conosco. Il titolo tradotto come "il commissario" non mi piace perché per rendere l'idea originale si saprebbe potuto utilizzare il nome di un noto ispettore della TV italiana: l'ispettore Colombo, l'ispettore Derrick o l'ispettore Tibbs che mia mamma cita sempre ma io non so che faccia abbia. Adesso il titolo si sarebbe potuto modernizzare citando il commissario Montalbano o all'ispettore Coliandro ma anche Don Matteo. 
Se non avete voglia di leggere questa recensione potete trovare anche la video recensione a questo link: videorecensione il commissario.



Contenuto della confezione

Nella scatola troverete:
  • un tabellone
  • 6 pedine di legno (5 ladri: giallo, verde, blu, rosso, viola e un ispettore grigio)
  • 3 dadi di legno (un D6 blu,  uno rosso speciale che sulle facce ha i numeri: 3-4-5-6-7-8, uno verde speciale con i numeri che sulle facce ha: 3,3, 4,4, 2,1)
  • 9 casette rosse alla base delle quali dovrete (se avete il gioco nuovo) o troverete inseriti dei cartoncini;
  • delle spiegazioni, se volete quelle che ho tradotto io potete scaricarle gratuitamente a questo link: https://www.mediafire.com/file/9xnu4nwj1xnlpaq/Il+commissario+Ravensburger+regolamento.pdf/file




Come si gioca

Prima di iniziare mischiate le casette perché sotto ad una di essa c'è disegnato un tesoro e, senza guardare, ponetele sugli appositi rettangoli disegnati sul tabellone di gioco. Poi sistemate il commissario davanti alla prigione e i ladri davanti al loro covo.


A seconda del numero di giocatori si devono usare diversi dadi:
  • in 2 giocatori: i ladri usano il dado blu e l'ispettore usa quello verde;
  • in 3 giocatori: sia l'ispettore che i ladri usano il dado blu;
  • in 4 giocatori: i ladri usano il dado verde e l'ispettore usa quello rosso;
  • in 5-6 giocatori: i ladri usano il dado verde e l'ispettore usa sia il dado blu che quello rosso, in questo caso può decidere se fare il punteggio di entrambi i dadi o solo di uno.
Come potete capire, l'utilizzo complesso dei dadi, serve per equilibrare le sorti dei ladri. Il fine dei ladri è quello di r mentre l'ispettore ha il compito di catturarli.

I giocatori che scelgono di fare i ladri devono ritrovare il loro bottino nascosto sotto una casa e tornare al covo. Essi useranno tutte le pedine anche se non più o meno rispetto al loro numero, al loro turno sceglieranno quale pedina muovere. Se i ladri riescono a trovare il tesoro sotto a una casa, che si può guardare solo se vi giungono con un numero esatto, e riescono a tornare al loro covo avranno vinto. 


Il giocatore che fa l'ispettore invece deve cercare di catturare i ladri, per farlo deve finire su una casella dove si trova una pedina ladro con un numero esatto del dado. In questo caso il ladro catturato verrà tolto definitivamente dal gioco. L'ispettore vince o se cattura tutti i ladri o se riesce a catturare il ladro che ha trovato il bottino.


Una particolarità del gioco è che le pedine possono essere utilizzate per bloccare le strade perché non si possono superare, cioè scavalcare, quindi se ci si trova la strada sbarrata da una pedina bisogna necessariamente prendere un percorso alternativo.


Impressioni

Il commissario è un gioco abbastanza legato al suo tempo, anni '80, e alla Ravensburger. Infatti ricorda un po' Barricate o Barricata malefiz per il fatto che le perdine bloccano le strade ma anche la foresta incantata o Sagaland per il fatto che bisogna alzare le case per trovare qualcosa. Si tratta di un gioco asimmetrico in cui si fronteggiano due schieramenti: uno è costituito da un singolo giocatore che fa l'ispettore e l'altro da tutti gli altri che fanno i ladri, e un po'ì come succede in Scotland Yard ma al contrario. Non si tratta sicuramente di uno dei migliori giochi Ravensburger, come ho detto è un mix tra vari regolamenti e qualche partita risulta troppo veloce, se il tesoro si trova subito, qualcun altra un po' prolissa, se si fa fatica a trovare il tesoro. Il gioco varia se si gioca in due, in cui si alterna una mossa dell'ispettore e una dei ladri, a quello giocato in più in cui i ladri hanno diritto a più mosse quindi è un po' difficile da definire, dipende dalla partita. 

voi avete mai giocato al commissario? Cosa ne pensate?

Fatemelo sapere in un commento

Alla prossima:)

martedì 15 settembre 2015

Gadget d'epoca dei parchi di divertimento italiani e no

Ciao! Oggi post un po' strano, parlo di un'altra mia passione che sono i parchi di divertimento. Infatti quando ho deciso di aprire un canale youtube ero indecisa se parlare di giochi o di parchi di divertimento, la scelta non è stata difficile visto che nella mia regione ci sono solo due parchi acquatici e ho modo di andare una volta ogni 5-6 anni ai principali parchi italiani e ancora meno in quelli esteri. 
Come anche per i giochi trovo più affascinanti i parchi del passato, forse perché mi ricordano la mia infanzia felice e senza pensieri.

Non vi è mai capitato di vedere la vecchia mappa di Mirabilandia e dire: "che bello partirei anche subito per andarci: fare un giro su sierra tonante, gettarmi per le rapide di rio bravo, perdermi tra le carote e i mais giganti della banca e il mercato e correre tra gli spruzzi della fontana delle cinquecento" Be io questa estate c'ho pensato sono partita per andare a Mirabilandia ma senza sierra tonante non è più la stessa, non c'è più quel clima di festa che c'era quando l'ho visitata la prima volta e credo che non lo riacquisterà più.

Gardaland è un altra storia, data la mia lontananza non posso tornarci tutti gli anni, infatti con tanta fatica sono riuscita a visitarlo l'anno scorso, dopo 22 anni d'assenza, e nonostante i cambiamenti di attrazioni e l'eliminazione di molti spazi verdi ha ancora la stessa nota magica degli anni novanta (che purtroppo a causa dei numerosi cambiamenti ora nel 2020 ha perso).

Bando alle ciance oggi volevo mostrarvi qualche gadget dei parchi di divertimento italiani e no d'epoca.
Se volete leggere la seconda parte di questo post potete cliccare qui.

Se volete vedere un video dedicato ai gadget di Gardaland vi linko qui un video.


Gardaland

Questi gadget di Gardaland sono dei primi anni novanta.
Il primo è un aggeggio infernale: un prezzemolo accigliato di circa 15 cm da appendere al collo, per un bambino di meno di 1,20 m, era davvero un monile degno di un rapper. Quando veniva tirato verso il basso tornava su autonomamente muovendo le manine su e giù.
Questo oggetto non funzionava più già nel viaggio di ritorno dal parco non so perché. Da allora ho anche provato ad aprirlo varie volte per aggiustarlo ma invano. 



Ecco invece il pezzo forte il peluche di 30 cm di prezzemolo è tenuto abbastanza bene mancano solo le sue macchie blu che con il tempo si sono scolorite perché stampate sul pelo folto delle gambe e delle guance. Questa è la versione vecchia della mascotte negli verso gli anni 2000 è stata rimodernata ed è cresciuta infatti ha tolto il bagaglino. 





Ho trovato a un mercatino uno di quei quadretti specchiati sui quali erano stampate diverse figure che, nonostante la loro bruttezza tappezzavano le camere dei bambini nati tra gli anni '80 e '90. Era proprio del parco Gardaland ma era troppo brutto non sono riuscita ad acquistarle questo pezzo la prima volta che l'ho vista e nemmeno la seconda, ma alla terza non ho resistito e non solo l'ho portata a casa con me.


Mirabilandia

Di Mirabilandia ho meno gadget, ma non avete nostalgia di Fiorello con il capello lungo che faceva la pubblicità al parco e il suo motto "di giorno ti piglia di notte ti strabilia?!"
La mascotte del parco lasciava molto a desiderare, ma la resa in peluche è molto meglio in quanto la faccia è morbida e nel complesso il pupazzo può sembrare un supereroe con le gambe pelose, o almeno a me dava quell'impressione.



Parlo di una mascotte ma in realtà ne ho due, il mio è l'esemplare più usurato con la scritta Mirabilandia, l'altro l'ho trovato di recente ad un mercatino e stavano per buttarlo perché nessuno sapeva cosa fosse.  L'ho preso io e da allora mi chiedo perché non abbia la scritta Mirabilandia sulla maglietta. 

Walibi Belgium

Per finire una breve parentesi di un parco europeo, parlo di Walibi belgium in cui mi sono ritrovata in un viaggio in Belgio. Il mio solo ricordo è la grande mascotte che mi ha accolto all'ingresso del parco porgendomi la mano che era super morbida e io sono stata con gli occhi che scintillavano fino alla sera. Eh si, perché dovete sapere che io già ad otto anni ero alta più di un metro e cinquanta e sulle giostre per i bambini non mi facevano salire e sulle montagne russe estreme non volevo andarci quindi mi ha fatto un immenso piacere essere trattata come una bambina dalla mascotte.

Naturalmente anche in questo parco ho acquistato il peluche che è piccolissimo ma costava un occhio della testa (i bottoni sono stati gentilmente aggiunti da mia mamma).





Se anche voi avete dei gadget sui parchi di divertimento antichi o moderni raccontatemelo nei commenti mi raccomando:)

Alla prossima!!!